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Possibili effetti del decreto liberalizzazioni sul DL198/10

Con l’approvazione della cosiddetta manovra di ferragosto (D.L. 138/2011) e della conversione in legge (con modificazioni) 14 settembre 2011 n. 148 ( che recepisce gli emendamenti presentati),
viene intrapresa la strada delle liberalizzazioni in base al principio che tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge può essere attuato, almeno per quanto riguarda le attività economiche e le professioni (Art. 3 Comma 1).

Scritta e riassunta in questo modo può sembrare una ‘rivoluzione copernicana’ per tutti coloro che devono intraprendere un’attività professionale o economica (negozio, azienda, impresa ecc…), ma a causa degli emendamenti presentati la manovra è arrivata ad essere molto annacquata.

Tuttavia con il nuovo decreto si concretizza la possibilità di chiedere l’abrogazione del D.L. 198/2010 (attuazione della direttiva 2008/63/CE relativa alla concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni) e il successivo regolamento di attuazione che è in fase di stesura.

L’articolo 3 comma 8 riporta:  “Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attivita’ economiche previste dall’ordinamento vigente sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore del presente decreto” e nel comma 9 si precisa: “Il termine restrizione, ai sensi del comma 8, comprende la limitazione, in forza di una  disposizione di  legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una attivita’ economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la  concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l’esercizio,  senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente, sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno” .

Visto che il D.L. 198/2010 crea un limitazione al numero di persone/aziende che possono svolgere un’attività economica, imponendo la necessità di avere delle licenze o autorizzazioni amministrative, con questo nuovo D.L. (138/2010) si ipotizza la sua abrogazione o la quasi totale riscrittura. 

Nei prossimi giorni l’associazione APICI si attiverà per analizzare il D.L. e successivamente procederà  alla stesura di una lettera da inviare al ministero della comunicazione.

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