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Associazione piccole imprese e consulenti per l'informatica

Nessuna improvvisazione: gli operatori dell’informatica sono professionisti preparati

Il presidente di APICI risponde all’articolo apparso sul Giornale di Vicenza il quale pone dubbi pretestuosi in merito all’abrogazione del DM314/92.

Spettabile Redazione,

in merito al vostro articolo a firma Giulia Guidi sul tema dell’installazione degli apparati di rete, vorrei, in qualità di presidente dell’associazione APICI (Piccole Imprese e Consulenti per l’Informatica) fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

Il DM314/92 nasceva quale regolamento della legge 109/91 che aveva l’obiettivo di creare la ‘casta’ degli installatori di centralini telefonici. Erano gli anni del monopolio SIP e per installare i centralini del tempo non era richiesta alcuna competenza informatica. I requisiti per ottenere il ‘patentino’ erano di tipo puramente dimensionale: in pratica venivano escluse dal mercato tutte le aziende che non potevano disporre di un certo numero di dipendenti, di una determinata quantità di furgoni, di locali ad uso ufficio e magazzino.

Dal 1992 ad oggi il settore è completamente cambiato, l’evoluzione della tecnologia è stata enorme e i requisiti richiesti per l’autorizzazione ministeriale non hanno più alcun senso logico, anche ammesso e non concesso che l’avessero vent’anni fa.

La normativa che il cosiddetto Decreto del Fare va ad abrogare è talmente inadeguata e obsoleta che la sua applicazione puntuale risulterebbe assolutamente impossibile in quanto paralizzerebbe totalmente un settore che, pur tra mille difficoltà, dà ancora oggi lavoro a migliaia di persone.

Le motivazioni riportate nell’articolo a sostegno del mantenimento della normativa in vigore sono assolutamente non condivisibili e pretestuose. Nessun ‘improvvisatore’ si potrà mai occupare di gestire reti dati complesse in quanto per esercitare questa attività occorrono competenze che non si improvvisano. Gli operatori dell’informatica che l’associazione che presiedo rappresenta, sono professionisti preparati che hanno investito moltissimo in formazione ottenendo anche certificazioni dai più importanti produttori di apparati.

Ripeto: è un mestiere che non si improvvisa, senza una competenza adeguata non è possibile realizzare reti complesse, le quali, se non correttamente realizzate, semplicemente non funzioneranno. I committenti saranno (e sono già da tempo) in grado di valutare autonomamente le competenze di chi proporrà i propri servizi. La certificazione ministeriale è, a oggi così come strutturata, un’inutile barriera all’ingresso di nuovi operatori, barriera che l’Unione Europea ci chiede di abbattere con la direttiva 2008/63 non ancora recepita, con il rischio per il Paese di incorrere in una sanzione da parte della stessa UE.

Preciso infine che le aziende certificate non avranno alcun calo di lavoro da imputare all’abrogazione del DM314/92. La legge in questione è in fatti già oggi totalmente disattesa in quanto, come già detto, inapplicabile.

L’abolizione della normativa danneggerà infine solo quelle aziende che se ne servivano per intimidire gli operatori informatici e dissuaderli dal partecipare a determinate trattative e gare. Quelle aziende da oggi dovranno finalmente confrontarsi con un mercato non più distorto da una legge obsoleta e certamente inadeguata.

Cordiali saluti
Dott. Stefano Tonelli
Presidente APICI

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