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Associazione piccole imprese e consulenti per l'informatica

Sopravvivenza dei piccoli operatori ICT: La soluzione è fare rete

Credo di non rischiare l’accusa di catastrofismo affermando che la sopravvivenza dei piccoli operatori dell’informatica è in questo periodo in forte pericolo. La situazione del mercato e la pressione (non solo fiscale ma anche burocratica) che lo stato mette in atto direttamente o indirettamente nei confronti della categoria, possono creare situazioni dove sia veramente difficile proseguire l’attività.

In questo come in altri settori dell’economia è in atto un processo di selezione naturale che porterà - e in parte ha già portato - alla drastica riduzione delle realtà autonome, il tutto a favore delle concentrazioni e dei grandi gruppi. Di fronte a questa situazione chi vuole resistere deve necessariamente scegliere una strategia. La riduzione dei costi fissi è senz’altro la strada più praticata, tuttavia questo approccio non deve sconfinare nell’eccessivo ridimensionamento dei servizi offerti in quanto questo porterebbe, nel lungo periodo, ad una importante riduzione del fatturato, riproponendo così il problema ulteriormente amplificato.  Viceversa un investimento in nuove tecnologie da proporre alla clientela potrebbe risultare sovradimensionato rispetto alla struttura oppure potrebbe risultare fallimentare a causa del superamento delle tecnologie stesse o da difficoltà alla loro adozione da parte dei potenziali acquirenti.

Entrambi gli approcci comunque possono essere adeguati, soprattutto se adottati congiuntamente e adeguatamente bilanciati ma denotano comunque una vocazione all’isolamento tipica delle piccole realtà del nostro settore. Per garantire un futuro comunque autonomo alle microimprese dell’ICT, cioè a quelle realtà che la nostra associazione vuol rappresentare e tutelare, dovremmo insieme costruire un modello che permetta a tutti noi di fare rete mantenendo la propria autonomia.

Ma cosa significa fare rete? Qual è il modello adeguato per il nostro settore? Cosa si guadagna e cosa si perde nell’uscire dall’isolamento tipico delle microimprese ICT? Su questo dovremmo necessariamente confrontarci e su questo ognuno di noi dovrebbe dare il proprio contributo tenendo a mente quello che è ormai un improrogabile obbiettivo comune: dare un futuro alle nostre attività.  

 

 

 

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